Generazione di Idee

Le Fasi Progettuali

La fase creativa nel design del prodotto è un momento critico durante il processo di sviluppo in cui si generano e si esplorano idee innovative per creare un prodotto distintivo e funzionale. Questa fase coinvolge solitamente i designer, gli ingegneri e altri professionisti del team di sviluppo, ed è caratterizzata da un approccio aperto e sperimentale.

Esistono molte tecniche creative che possono aiutare a generare nuove idee. Ecco alcune di esse:

  1. Brainstorming: Un metodo classico, in cui un gruppo di persone si riunisce per generare idee senza giudicare o censurare nulla. L’obiettivo è incoraggiare la libera espressione.

  2. Mind Mapping: Si tratta di una rappresentazione grafica delle idee, con un concetto centrale e rami che si estendono per rappresentare sottocategorie o connessioni. Aiuta a visualizzare le relazioni tra le idee.

  3. Oscuramento Forzato (Forced Connections): Unisci concetti apparentemente non correlati per trovare nuove prospettive. Ad esempio, collega un concetto legato al tuo problema con qualcos’altro totalmente diverso.

  4. Scamper Technique: Un acronimo per Substitute, Combine, Adapt, Modify, Put to another use, Eliminate, Reverse. Chiediti come potresti applicare ciascuna di queste azioni al problema che stai affrontando.

  5. Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats): Esamina i punti di forza, debolezza, opportunità e minacce relativi al tuo problema o alla tua idea. Questo può suggerire nuove strade da esplorare.

  6. Simulazione Mentale (Mind Simulation): Immagina il problema o l’idea da diverse prospettive. Come se stessi guardando da un punto di vista diverso.

  7. Pensiero Laterale (Lateral Thinking): Proposto da Edward de Bono, coinvolge l’approccio a un problema da angolazioni diverse e non convenzionali per trovare soluzioni innovative.

  8. Tecnica 6-3-5: Sei persone scrivono tre idee su un foglio di carta in cinque minuti, poi passano il foglio al compagno successivo che sviluppa ulteriormente le idee. Questo ciclo si ripete sei volte.

  9. Storyboarding: Utilizzato spesso nell’ambito della narrazione visiva, il storyboard può anche essere applicato alle idee. Disegna o scrivi una sequenza di eventi o concetti per sviluppare ulteriormente le tue idee.

  10. Analisi Morfologica: Scomponi il problema o l’oggetto in diverse parti e analizzale separatamente per trovare nuove soluzioni.

  11. Random Entry Idea Generation: Scegli casualmente un termine da un libro o un elenco e collegalo al tuo problema per stimolare nuove idee.

  12. SCAMMPERR: Una variante di SCAMPER che aggiunge “Rearrange” e “Reconsider.” Queste azioni invitano a considerare nuovi modi di organizzare o riconsiderare i concetti esistenti.

Sperimenta queste tecniche in base al contesto e alla natura del problema che stai affrontando. La combinazione di più approcci spesso porta a risultati più creativi.

In classe proveremo ad applicare questi metodi:

Brainstorming: Mind Mapping, Tecnica 3-6-5, Lateral Thinking e Oscuramento forzato, Random Entry Idea Generation.

Storyboarding

Analisi Morfologica

Puo’ risultare utile questo sito con delle rappresentazioni e case studies di differenti Design Tools:

Esercizio 1: Brain Storming

Organizzare un brainstorming efficace richiede una pianificazione attenta e la creazione di un ambiente che favorisca la libera espressione delle idee. Ecco alcuni passi da seguire per organizzare un brainstorming:

1. Definisci l’Obiettivo:

  • Chiarezza sull’obiettivo del brainstorming è fondamentale. Definisci chiaramente il problema o l’area di interesse per cui stai cercando idee.

2. Assemblea del Team:

  • Riunisci un gruppo di persone con competenze e prospettive diverse. Un mix di background può portare a una maggiore varietà di idee.

3. Ambiente Stimolante:

  • Assicurati che l’ambiente sia confortevole e non intimidatorio. Un ambiente informale e aperto favorisce la creatività.

4. Facilitatore:

  • Designa un facilitatore per guidare la sessione. Questa persona può mantenere il focus, incoraggiare la partecipazione e gestire il tempo.

5. Regole del Brainstorming:

  • Stabilisci regole di base come “sospendi il giudizio”, “pensa fuori dagli schemi”, “quantità prima della qualità”. Queste regole aiutano a creare un ambiente in cui tutte le idee sono benvenute.

6. Riscaldamento:

  • Inizia con un breve riscaldamento per stimolare la creatività. Può essere una breve attività o una domanda provocatoria per ottenere le menti dei partecipanti in movimento.

7. Sessione Principale:

  • Introduce il problema o l’obiettivo in modo chiaro. Incoraggia i partecipanti a condividere le proprie idee senza paura di critiche.

8. Metodi Creativi:

  • Utilizza tecniche creative come il pensiero laterale, l’oscuramento forzato, o la tecnica 6-3-5 per stimolare la diversità di idee.

9. Registrazione delle Idee:

  • Usa una lavagna, un foglio di carta o strumenti digitali per registrare le idee in modo che tutti possano vederle. Questo promuove la costruzione su idee esistenti.

10. Tempo Limitato:

  • Fissa un limite di tempo per evitare che la sessione diventi troppo lunga e per mantenere alta l’energia e la concentrazione.

11. Varietà di Contributi:

  • Assicurati che tutti abbiano l’opportunità di condividere le proprie idee. Evita che alcune voci dominino la discussione.

12. Riepilogo e Discussione:

  • Alla fine della sessione, riepiloga le idee principali. Questo può portare a una breve discussione su ciascuna idea per chiarire o sviluppare ulteriormente i concetti.

13. Raccolta dei Feedback:

  • Chiedi feedback sui metodi di brainstorming e sulla qualità delle idee generate. Questo può guidare miglioramenti futuri.

14. Follow-up:

  • Implementa un piano di azione basato sulle idee generate. Questo dimostra l’importanza del brainstorming e motiva i partecipanti a impegnarsi nelle future sessioni.

15. Valutazione Post-Brainstorming:

  • Valuta l’efficacia del brainstorming. Cosa ha funzionato bene? Cosa potrebbe essere migliorato? Utilizza questi insights per migliorare le future sessioni.

 

Organizzare un brainstorming richiede attenzione ai dettagli e la flessibilità per adattarsi alle dinamiche del gruppo. Un ambiente aperto, regole chiare e un obiettivo definito sono fondamentali per il successo di una sessione di brainstorming.

Esercizio 2: Debate

L’esercitazione consisterà nel difendere  o no la seguente tesi: “Gli oggetti che stiamo progettando devono seguire le regole del Metodo Montessori?

Nei prossimi 15 minuti fate una ricerca sul Metodo Montessori decidendo tra di voi i ruoli:

PREPARAZIONE

Dividetevi in due gruppi e organizzate tra di voi i ruoli:

  1. Primo Propositore (First Proposition Speaker): È il primo oratore del team affermativo. Di solito, inizia con l’apertura e la presentazione degli argomenti chiave a favore della tesi.

  2. Primo Oppositore (First Opposition Speaker): È il primo oratore del team negativo. Risponde agli argomenti del Primo Propositore e presenta argomenti in opposizione.

  3. Secondo Propositore (Second Proposition Speaker): Continua a presentare argomenti a favore della tesi e risponde agli argomenti del Primo Oppositore.

  4. Secondo Oppositore (Second Opposition Speaker): Continua a presentare argomenti contrari e risponde agli argomenti del Secondo Propositore.

  5. Rebuttal Team Affermativo: Membri del team affermativo che presentano contro-argomenti alle affermazioni del team negativo.

  6. Rebuttal Team Negativo: Membri del team negativo che presentano contro-argomenti alle affermazioni del team affermativo.

  7. Concludente Affermativo (Affirmative Concluding Speaker): È responsabile di riassumere gli argomenti principali a favore della tesi e di concludere la posizione del team affermativo.

  8. Concludente Negativo (Negative Concluding Speaker): Ha il compito di riassumere gli argomenti chiave contro la tesi e di concludere la posizione del team negativo.

  9. Moderatore: Una persona neutrale che regola il dibattito, assegna i tempi, introduce i partecipanti e mantiene l’ordine.

DIBATTITO

Le regole di un dibattito possono variare a seconda del contesto specifico, ma ci sono alcune linee guida generali che spesso vengono seguite. Ecco alcune regole comuni di un debate:

  1. Struttura del Dibattito:

    • Introduzione: Ogni parte ha un’apertura iniziale in cui presenta la propria posizione sull’argomento.
    • Corpo del Dibattito: Le parti presentano argomenti e contro-argomenti per sostenere le proprie posizioni.
    • Conclusione: Ogni parte riassume i propri punti chiave e conclude il proprio discorso.
  2. Tempo Assegnato:

    • Le parti spesso hanno un tempo predeterminato per le loro affermazioni iniziali, i loro interventi e le conclusioni.
  3. Risposte Dirette:

    • Le parti possono rispondere direttamente agli argomenti dell’altra parte durante il dibattito.
  4. Moderatore:

    • In molti dibattiti, c’è un moderatore che regola il flusso della discussione, assegna i tempi e garantisce il rispetto delle regole.
  5. Rispetto delle Regole:

    • Le parti devono rispettare le regole stabilite, evitare linguaggio offensivo e attenersi al tema dell’argomento.
  6. Ricerca e Argomentazione:

    • Gli argomenti dovrebbero essere supportati da fatti, dati e ragionamenti logici. La ricerca accurata è spesso una componente importante.
  7. Rebuttal e Cross-Examination:

    • Dopo le dichiarazioni iniziali, le parti possono presentare rebuttals (contro-argomenti) e talvolta c’è un periodo di cross-examination in cui una parte può fare domande dirette all’altra.
  8. Pubblico o Giuria:

    • In alcuni casi, c’è un pubblico o una giuria che valuta le prestazioni delle parti e decide il vincitore del dibattito.
  9. Stile di Presentazione:

    • Le parti possono essere giudicate non solo sul contenuto, ma anche sulla qualità della presentazione, inclusi il tono della voce, la gestualità e la capacità di comunicare in modo persuasivo.

Queste sono solo linee guida generali, e le regole esatte possono variare a seconda del formato del dibattito e dell’organizzazione che lo ospita.

L’esercizio di retorica che mette in un dibattito due tesi contrapposte è chiamato “debate” in inglese. In un debate, due o più parti presentano argomenti e contro-argomenti su un determinato argomento con l’obiettivo di persuadere l’audience della validità della propria posizione. I partecipanti al dibattito possono essere chiamati “debaters” o “participants,” e l’intero processo è strutturato per seguire regole e formati prestabiliti.

Per la prossima lezione

Trai le conclusioni da tutte le discussioni e le esercitazioni fatte insieme e fai una presentazione con le seguenti slide:

  1. Analisi dell’esistente con lo schema generale, i trend e le aree di intervento, seguita dalle pagine con le specifiche su ogni singolo prodotto (brand, prezzo e considerazioni personali)
  2. Slide con i concept (minimo 3 per ogni gruppo) spiegati con disegni e parole, dettagliati e approfonditi. Individuate per ogni concept delle parole chiave che ne rappresentino i principi funzionali.
2022 © Marcello Cannarsa – p.iva 01593430554 – privacy policy cookie policy